30 agosto 2015

questa vita non si farà amare se continuerò buttarla via

Un giorno mi guarderò indietro e mi pentirò di tutta la vita sprecata, di tutta la vita persa a rincorrere gli stereotipi, le mancanze, i vuoti, le smanie di riempirli, il vomito, il digiuno, l'alcool, i tagli. Un giorno mi guarderò indietro, magari da grande, e sorriderò, inizialmente, pensando alle cose belle, frivole dei miei primi vent'anni, poi immancabilmente il sorriso andrà scemando, lo sguardo comincerà a spegnersi e guardando in basso, mi verranno in mente tutti i giorni buttati, come un flash che ti colpisce duro nello stomaco. E dopo la botta allo stomaco, ci sarà lo strazio nel petto, quello stringersi che ti senti qualcosa che ti muore dentro. Mi maledirò, lo so, di come sto buttando il tempo, non tutto, ma in parte si e la vita è una e troppe volte l'ho rischiata, ma maledetta me, me ne dimentico sempre.
Un giorno mi guarderò indietro e me ne pentirò, lo so, di come sono stata stupida, di come non ho forza di lasciare del tutto le cose sbagliate.
Un giorno mi guarderò indietro e maledirò il destino di avermi riservato una vita senza una famiglia, che forse è questo quello che alla fine potrebbe salvare qualcuno: una casa in cui tornare, una casa che puoi chiamare Casa, una Casa che sai sempre che ci sono i tuoi ad aspettarti, un camino, una tavola apparecchiata e l'abbraccio di un genitore a cui chiedere consiglio, aiuto, non dover sempre farcela da sola, arrivando al punto di dimenticarsi cosa vuol dire stare in famiglia. Se ci penso bene, i ricordi ce li ho, di quando tornavo da scuola e trovavo quel qualcosa, quell'atmosfera che dai per scontata, se ci penso i ricordi ci sono, ma ho dimenticato come sia, sono solo immagini, niente di più profondo, un lontano sentore delle sensazioni, ma a rimettermi in una situazione simile mi troverei spaesata, nonostante mi manchi tremendamente, starei lì, immobile, non sapendo cosa fare. Eppure dovrebbe essere una cosa così naturale come lo è per la maggior parte delle persone.
Un giorno mi guarderò indietro, sentirò un nodo in gola e una morsa nel petto, penserò che è andata come è andata, che avrei potuto fare di più, cambiare qualcosa, ribellarmi nel modo giusto a me stessa, trovare una risposta alla domanda: ma perchè mi faccio male?, accettare le cose come sono, che basta con questo combattere, basta andare contro.
Un giorno mi guarderò indietro e spero che quel giorno sia lontano, almeno per avere il tempo di riscattarmi, di svegliarmi dai giorni di malinconia che a volte mi opprimono, che mi fanno cadere, almeno avere il tempo di ridurre quei giorni di cui pentirmi. Ma se non fosse così? Se quel giorno fosse dietro l'angolo? Se quel giorno fosse più vicino di quello che spero? Allora quel giorno mi guarderò indietro e mi pentirò di come ho sprecato parte della mia vita, la malinconia di non aver avuto neanche il tempo di decidermi, di cancellare il rimorso, di non avere più rimpianti. Una botta allo stomaco e una morsa nel petto.
Un attimo e poi tutto si spegnerà.