29 maggio 2012

La bramosia di occupare ostinatamente i tuoi pensieri è più forte della logica consapevolezza che non sei fatto per me.

23 maggio 2012

Sadness, loneliness and.. two fingers down the throat

Mi sento morire dentro, come un uragano che mi devasta e non mi lascia tregua..non mi lascia respiro, mi annienta dentro, sin nel profondo. Mi sento così vuota e desolata che non riesco nemmeno a rendermi conto di quanto sia grande il vuoto..come quando si guarda il mare e si cerca di scorgerne i confini, ma per quanto ci si sforzi e si veda l'orizzonte, si sa che comunque sia oltre c'è dell'altro, altro che non  si vede, ma che si sa che c'è. E fa paura, so che è un vuoto che mi sconvolge, mi squarcia e mi fa tanto male, non so per quanto lo riuscirò a sopportare, anzi già a volte fa troppo male che non riesco a reggerlo, mi sembra di impazzire, ho pensieri sconessi e senza senso, confusione e tutto è distorto, niente di limpido, nitido, chiaro, non riesco a capire cosa voglio da me, dagli altri, cosa vorrei che facessi o facessero gli altri. Agisco d'impulso, a volte come se fossi sotto l'ebrezza di qualcosa, leggermente ubriaca, agisco senza rendermene conto e mi dimentico di quello che ho fatto. Non riesco a mettere a fuoco cosa mi fa bene e male, le idee sono tutte confuse e una il contrario dell'altra, voglio tutto e subito e non riesco a sopportare le vie di mezzo: o tutto o niente, nel mezzo non riesco proprio a stare, se ci sto, tutto peggiora diventa ancora più torbido e mi sento sempre peggio. La solitudine mi ammazza, mi sento abbandonata e non c'è nessuno, cazzo, nessuno che mi dica di restare, tutti mi lasciano andare o se ne vanno, non sono capaci di stringermi e sentirmi dentro, sentire il dolore, abbracciarmi senza che per forza glielo chieda. Una carezza senza che la implori, che la chieda per favore, cazzo, ho sempre le lacrime agli occhi e mi sento talmente giù che non riesco a risalire, affondo e nessuno allunga la mano, anzi, a volte la allungano solo per spingermi più in fondo. Io non ho più forza, non riesco più a combattere, sento solo solitudine e per non sentirla, almeno per qualche minuto, riesco solo a farmi male, ma non basta più ormai, è troppo grande questo vuoto, non accetto più niente, ma mi arrendo subito pur di non sentirmi per l'ennesima volta sola. Mi arrendo agli altri, mi arrendo a me, mi arrendo al dolore, al farmi male. La tristezza è troppo forte, la solitudine insopportabile e due dita in gola o un taglio sul polso un palliativo che mi porta a scavarmi la fossa da sola.