19 febbraio 2011

Alla ricerca dell'amicizia perduta..

A volte penso di essre fuori dal mondo..di essere un'estranea che non riesce a trovare una specie simile. Mi spiego meglio: tanto tempo fà credevo in cose che ora penso non esistano davvero.. o comunque se ci sono, sono solo superficiali. Un tempo credevo nell'amicizia, quella vera, quella che ti fa andare avanti nella vita, giorno dopo giorno. Quella fonte di ispirazione nelle scelte che bisogna affrontare, quel faro nelle tue giornate che non ti fa perdere la rotta, ovunque tu stia andando. Come tutte le cose, però, davanti alle difficoltà si vedono veramente il coraggio e la mancanza di pregiudizi delle persone a te vicine. Così le persone che tu credi affianco a te, vorresti fossero talmente forti da non abbandonarti anche se tu le respingi. Forse è un' utopia o un'aspettativa troppo grande, soprattutto se si hanno, quanti?, 18-19 anni.. ma se all'inizio fai finta di niente e tiri avanti dopotutto, pensando che si continua lo stesso, a qualche anno di distanza ti incazzi per come sono andate le cose. Penso che io avrei potuto essere meno severa e selettiva e loro meno vigliacchi. Poi penso che io non ero in grado (o non volevo) essere malleabile, perchè ero arrabbiata, con me, con altre persone, col mondo e che forse i cosiddetti amici avrebbero dovuto soprassedere ai miei continui rifiuti. Ma cose così accadono solo nei film di Hollywood, nella vita reale le persone davanti ad un rifiuto reagiscono con un rifiuto. Ecco, ora come ora penso che non avrò mai una persona Amica, solo conoscenti.. mi chiedo se sia normale.. però vedo solo un mucchio di persone attaccate a cose che per me sono solo banali, vedo ragazze che fingono, gruppi di amici così sdolcinati tra loro che rasentano il ridicolo, sempre ad abbracciarsi e, credo, a voler per forza ostentare quell' "amicizia", che a me sembra portata allo stremo. Forse sono cinica, rammaricata e parlerò come una di quelle vecchie zitelle arrabbiate con la vita, e forse è vero, sono molto arrabbiata per un sacco di motivi, ma razionalmente non c'è nessuno della mia età che la pensi, non dico esattamente come me perchè è impossibile, ma almeno condivida i miei stessi principi e non sia ipocrita. Chiedo troppo?

12 febbraio 2011

StARt

Ci ho impiegato un po' a mettere a punto il blog nella parte grafica. Diciamo che me la sono presa comoda, ho preferito non mettermi fretta, per il semplice fatto che ho voluto abituarmi all'idea di avere un blog tutto mio, rendermi familiare il fatto che avrei avuto un posto dove scrivere qualcosa (qualsiasi cosa) e non avere l'ansia di dover pensare che devo PER FORZA scrivere. E' un po' complicato, forse, da spiegare e da capire, ma se fossi partita con il presupposto di pormi dei giorni fissi in cui scrivere o un numero di post da pubblicare in un determinato periodo di tempo, sono sicura che mi avrebbe preso l'ansia e la paura di dover per forza farlo e quindi non avrei mai iniziato. Invece sto entrandoo nell'ottica che questo blog è una cosa TOTALMENTE mia e che non c'è nessuno a pormi dei limiti, quindi, che bello!, posso scrivere quando, come e cosa mi pare! Come mi fa sentire questo? Beh, è una sottospecie di sensazione simile alla libertà..penserete che sto esagerando, insomma dopotutto è solo un blog, ma è bello avere delle semplici cose che puoi gestire solo tu, nel rispetto di te stessa. Spero di riuscire a portare avanti questo progetto, sperando che la paura di scrivere non mi blocchi..o la paura di avere paura di non riuscire a scrivere. Un tempo scrivevo molto e spesso, avevo la capacità o il coraggio di guardarmi dentro e mettere su carta quello che sentivo. Qualsiasi argomento, qualsiasi emozione, sensazione, stato d'animo.. poi ho cominciato a scrivere di meno: i miei scritti più scarni, più vuoti, più superficiali (non nel senso di banali, ma proprio messi giù come se la penna scottasse e dovessi sbrigarmi). Come stavo diventando io d'altronde: vuota, persa per strada, ma inconsapevole di esserlo. Pensavo fosse un periodo, il famoso blocco dello scrittore.. ma mi resi conto che non fu così quando cominciai a pensare che volevo scrivere qualcosa, ma rimandavo sempre e anche quando riuscivo a mettermi col quaderno sulle gambe e la penna in mano (comprati appositamente per l'occasione), le mie parole mi sembravano scritte solo per sporcare il foglio, semplicemente non le sentivo mie. Una volta andai appositamente vicino al mare per provare a scrivere: presi la bici e pedalai, pedalai..una biciclettata durata 3 ore consecutive, non riuscivo a trovare la forza di fermarmi su quei dannati scogli, tirare fuori il quaderno e sputarci sopra anche solo una mezza frase. Alla fine riuscii a fermarmi, mi sedetti, guardai il mare leggermente increspato in quella mattina d'estate e scrissi...puttanate, sostanzialmente. Da allora non ricordo di aver più scritto per parecchio..sicuramente un anno o due. Ora eccomi qui a provare questa cosa.. diamo inizio alle danze!!