27 settembre 2011

Illusioni senza ali

Ora basta, come si può vivere così, come si può pensare di andare avanti così, con questa cosa che mi preme e va e viene a tratti, non reggo più..ho un'angoscia dentro, mischiata a rabbia, rimpianto e tanta voglia di piangere.
non c'è niente nella vita, niente che mi scuota, niente che mi faccia venir voglia di provare emozioni, trascorro i giorni aspettando qualcosa, nel frattempo mi crogiolo in sogni e ricordi di una vita vissuta e di quella che vorrei vivere, ma appena apro gli occhi, è sempre lo stesso paesaggio, la stessa realtà, niente di nuovo, di carico, che mi faccia sentire una luce dentro. L'unica emozione che provo è quando immagino che le cose potrebbero essere diverse, ma mi sento legata, non libera, carcerata in me e nelle cose che mi circondano, come se vivessi nella speranza e che questa illusione mi mantenga in piedi, ma è solo una schifosa illusione, è solo tutto frutto della mia immaginazione, che poi non immagino niente in fondo, niente di concreto, solo emozioni, sensazioni che vorrei provare, mi basta quello.  Qualcosa che mi sconvolga, che ogni giorno sia nuovo, che ogni giorno possa provare qualcosa di forte, di potente solo per me stessa, ma forse chiedo l'impossibile, alla fine la vita è fatta di routine, delle stesse cose, forse chiedo troppo, forse mi devo abituare al fatto che quello che desiderio non si possa avere, perchè semplicemente nessuno in fondo ce l'ha, vivere di emozioni non è possibile, seguirle non è possibile, fare quello che ti dettano dall'anima non è possibile, forse devo semplicemente accontentarmi di vivere quello che viene dall'esterno e provare emozioni solo per questo, non per niente che venga da dentro me, perchè è così che funziona, le cose arrivano dal mondo e poi ci si sente tristi o arrabbiati o felici, ma non succede che da un'emozione che si prova si faccia qualcosa nel mondo. Un atteggiamento un po' passivo, è vero, ma mi sono quasi convinta che il turbinio di emozioni di cui sono alla ricerca non possa crearmelo da sola e ad aspettare non penso succeda niente, mi dovrò accontentare di queste pseudo sensazioni che la vita monotona e confusionaria e noiosa e leggermente movimentata a volte mi propone, senza fantasticare di altro, dovrei volare basso, rasoterra, diciamo proprio camminare e già che sto camminando che me ne faccio delle ali se volare non mi è possibile? Le poggio qua, in un angolino, si riempiranno di polvere, me ne dimenticherò e col tempo si rovineranno e diventeranno rigide, scolorite. Poi un giorno le troverò, rovistando tra vecchi ricordi e le prenderò in mano, le soppeserò e le guarderò di sbieco, mi arrabbierò perchè avevo qualcosa che non potevo usare, mi arrabbierò con me stessa e col mondo o chi per lui che mi ha fornito queste ali inutilmente, piangerò perchè questi tempi saranno ormai andati, piangerò perchè quelle ali sono andate sprecate e non poteva essere altrimenti, piangerò perchè ho sempre preteso troppo da me stessa, non mi sono mai accontentata, perchè ho sempre voluto di più, ma non per ingordigia o egoismo, semplicemente perchè la monotonia mi uccide, perchè vivo di emozioni, ma non ne trovo da nessuna parte, perchè rovisto sempre nello stesso schifo, mi sento triste e spenta e vomito continuamente questa infelicità, ma un rimedio non lo troverò mai. Quelle ali stanno lì, ferme come me, tatuate sul braccio, prima potevo leggerci "life" in mezzo, ora mi viene una gran voglia di ribaltarlo, ma non importa, andrà avanti così, forse un giorno non mi preoccuperò più di niente e potrò indossare quelle ali, provare a farci un salto, a planare sulla superficie di un lago in mezzo alle montagne. Forse un giorno mi guarderò indietro e dirò che di tempo ne ho sprecato tanto, negli anni migliori, li ho buttati al vento, dirò che son stata troppo poco per me, che non ho Vissuto, che non ho seguito i miei stupidi sogni, che non ho urlato contro il mondo quando ne avevo voglia, che non mi sono arrabbiata abbastanza quando ne avevo il diritto, che non ho gioito a sufficienza quando era il momento, che semplicemente non ho volato, le ho lasciate rovinarsi quelle ali..un giorno dirò così, ora quello che cerco mi sembra così lontano e fuori dal comune che mi chiedo come possa immaginare qualcosa che in fondo non vedo e non posso avere. Non importa, al posto che planare sul lago di montagna, mi siedo qui in riva al mare, l'acqua è limpida e calma, il sole sta calando e dona al cielo quel leggero colore rossastro con sfumature arancioni. Le barche ormeggiate ondeggiano leggermente sull'increspatura della superficie dell'acqua, fa fresco, c'è quella brezza di fine estate che sa di aria leggera e ti fa respirare a fondo i profumi del mare, non odo rumori, solo a volte l'acqua che si poggia sulla riva accarezzandola dolcemente, mi rilassa, poggio la testa sulle ginocchia e guardo l'orizzonte, mi chiedo cosa ci sia da quella parte, piango, non so perchè, ma piango, piano in silenzio, scendono le lacrime. Si ferma il tempo, penso a quelle ali lasciate in quell'angolo, mi rannicchio e le lascio lì..

25 settembre 2011

Nostalgia..

Ci son giorni che mi assale la nostalgia di tutto, di cose vissute e di cose che non vivrò mai, di strade percorse e di quelle che ho abbondanato, di scelte fatte e di quelle mai intraprese. Ci son giorni che mi assale una malinconia così forte che fa così male che penso sia un dolore più grande di tanti altri che ho già vissuto perchè è un dolore così profondo e fitto che penso possa fermarmi il cuore da quanto è straziante. E' una nostalgia che mi prende di tanto in tanto, una nostalgia che credo faccia parte di me, ma che vorrei non esistesse, vorrei non conoscere questa sensazione, perchè è una sensazione di sconforto, di infelicità, di paura, di tristezza, di dolore, di impotenza. E' qualcosa che mi blocca, mi fa mancare la forza di voler continuare, di voler lottare ancora, qualunque sia la battaglia, mi fa sentire triste, mi fa sentire senza forza, senza volontà, mi fa sentire talmente giù che il desiderio di provare una felicità per qualcosa, mi sembra così lontano e irraggiungibile, che mi abbatto ancora di più proprio perchè so che non è facile da raggiungere, quella felicità che a volte mi appare nei sogni. Forse sogno troppo, sogno troppo alto, sogno cose che non posso avere, che non potrò rivivere. Mi aggrappo ai ricordi così fortemente che non accetto che siano e rimangano solo ricordi, ho bisogno di farmi sogni nuovi, di poter fantasticare su cose future e non su quelle passate.
In realtà un sogno ce l'ho, un qualcosa che vorrei fare nella mia vita: vorrei intraprendere un viaggio in solitario a cavallo, ma forse tra qualche decina d'anni mi renderò conto che era solo un sogno di quelli che fanno le ragazzine adolescenti, quando pensano di poter fare tutto nella vita, quando si ha ancora l'innocenza di credere di essere le persone più forti su questa terra, quando ancora non si conosce la vita, quando ancora non si è state travolte dallo schifo che ci riserva l'esistenza. Quando ancora non si conosce la vera tristezza, l'angoscia, la malinconia, il dolore che ti lacera il petto, quando non si hanno pensieri, ma si ride e basta, solo per il gusto di ridere. Ora non è più così, è vero, magari rido e posso pure essere felice a momenti, ma c'è sempre qualcosa dentro che mi stringe il cuore, qualcosa che non riesco a mandar via, qualcosa che ancora mi fa sentire sempre piena, qualcosa che mi impedisce di vivermi e godermi la giornata, qualcosa che non mi ferma dall'andare a vomitare, qualcosa che dentro mi fa sentire spenta. Sopravvivo per ora e penso che forse un giorno passerà, forse un giorno la nostalgia scomparirà, la malinconia e la tristezza se ne andranno e forse così mi sentirò un po' più leggera dentro, più libera, semplicemente più felice.