6 dicembre 2013

Un'altra vita

Vorrei riuscire a scrivere e a sfogarmi il blocco che sento dentro, le lacrime otturate lì in gola che non riescono a liberarsi, vorrei urlare e urlare e piangere e piangere. Gridare che non ce la faccio più no, che sono stanca di tutto e tutti di questa vita monotona insignificante vuota stupida grassa ingombrante assurda e ossessionata e no non ce la faccio più a sopportare ninte. Vorrei cancellare tutto e riscrivere, vorrei sentire la tristezza che mi pervade e l'irritazione che sento per le cose futili e le persone inutili che mi circondano. Ma no, sto zitta e penso che sarebbe bello diventare trasparente, o meglio, più sottile che forse così importerebbe a qualcuno. Lascio scorrere i pensieri cercando un posto sicuro che non mi faccia sentire inadeguata, sfruttata, stanca, penso a tanti anni fa quando tutto era diverso, uando si sorrideva x niente e sembrava tutto così positivo, sembra una vita fà, ma no è proprio un'altra vita, di una persona che non sono io che non conosceva l'anoressia e non ne era consapevole. Perchè se qualcosa non la conosci, non ne hai motivo di usarla contro te, di farti male, di combattere per scappare da essa o per affrontarla, non devi stare in continua lotta, in equilibrio o troppo a fondo, non devi sentirti così da schifo da non riuscire a vederti allo specchio, non ti fai così schifo da sputarti addosso, non ti vuoi così male e non  hai voglia di ferirti per sfogarti o sentire qualcosa. Non hai bisogno di tagliarti per poter piangere E' un'altra vita quella, quella dove non sapevo cosa voleva dire tutto questo e volersi bene era facile e semplice.  Ma è la fine quando fai di qualcosa di sbagliato, la tua abitudine, lì ti fai fuori da sola, inevitabilmente, inesorabilmente.