Mi chiedo se mai riuscirò a dire come mi sento..le mie emozioni son piene di "non so e boh"..mischiati a rabbia e angoscia, malinconia e felicità. Tutte sensazioni represse, stanno li da chissà quanto tempo e non le riesco a estirpare ed è brutto così, perchè poi so verranno fuori all'imprvviso, senza avvisarmi, quando meno me l'aspetto, mi prenderanno alla gola, cercheranno di soffocarmi, mi faranno sentire pesante, ingombrante, piena di qualcosa che son stufa di avere, ma che non riesco a fare a meno di tenermi, perchè so che se ci sono tutto va bene..bene per modo di dire, però sono sicura di quello che c'è, niente di strano o sconosciuto, qualcosa che conosco è sempre più facile da gestire di qualcosa che non conosco. Si sono insinuate pian piano, non ricordo nemmeno quando di preciso..un groppo in gola, un pianto trattenuto e ingoiato a forza, perchè in quel momento non si poteva sfogare, non se ne aveva la forza o semplicemente avevo paura di sentire le lacrime scorrer giù. Me lo tengo, mi tengo l'angoscia, la rabbia, l'infelicità, la malinconia e le schiaccio, sempre più giù, sempre più in fondo, sempre più forte le devo premere giù, perchè man mano che il tempo passa non me ne accorgo, ma loro aumentano, crescono e non me ne accorgo solo perchè ormai ci sono abituata a mandar giù, in automatico. Mi vien facile, andare avanti, mi sento schiacciata ma non me ne rendo veramente conto..che ironia..avere un fardello così pesante dentro e pensare di essere tu stessa il fardello, ma non c'è sbaglio più grande di far tue quelle emozioni, pensare di essere tu stessa quell'angoscia, quella tristezza. Volersi annullare per non sentirsi, volersi annullare per far fuori quel grigiore..in realtà faccio fuori solo me stessa e paradossalmente più mi faccio fuori, più quelle appaiono, più mi annullo, più il fardello cresce e si insinua, si nutre della voglia che ho di dire basta, di volermi arrendere. Non me ne rendo conto e quel poco di luce che una volta potevo scorgere, anche in lontananza, svanisce sempre più debole, si affievolisce sempre più, poi diventa come un lampeggiante e poi si spegne e mi sento persa..con quel groppo sempre lì, in gola..Giù non può più andare e rimane lì, fermo, immobile, non riesco a respirare bene e così non vivo bene, vivo arrancando, con la costante mancanza d'aria..senz'aria si muore.
Poi succede qualcosa..una carezza inaspettata, una parola in più da qualcuno che era da tanto non me ne diceva, un gesto che ormai mi ero arresa ad avere, lo desideravo, ma ci avevo perso le speranze. Un gesto che non ho mai osato chiedere, perchè chiedere è troppo, perchè chiedere non si può e non per orgoglio, semplicemente non si fa, bisogna sempre cavarsela da soli. Mi faccio forza e faccio quello che mi hanno insegnato, stringo i denti e continuo..da sola..quel gesto, quella carezza la vorrei con tutta me stessa e la vorrei chiedere, ma c'è quella stramaledetta vocina che mi dice "è inutile che lo chiedi, è così, non lo puoi avere..lascia stare" e lascio stare, ma d'altra parte c'è quel pezzo del mio cuore che necessita costantemente e fervidamente quel gesto d'amore, di vicinanza. Inutile dire che vince la vocina ferma e razionale che mi impedisce di concedermi una briciola di felicità..una briciola di buon umore, che mi faccia sentire soddisfatta del mio mondo, del mio essere, della mia persona, della mia vita. Ma è come una tentazione, più ci rinunci e più ti tartassa la mente e penso "insomma, voglio questa carezza, la posso avere? Per favore mi dai una carezza e mi dici che mi vuoi bene e che andrà tutto bene, che mi sei vicina nonostante tutto, nonostante la vita ci abbia separate, nonostante tutto quello che è successo, mi sei ancora vicino? Per favore, per favore..dimmelo, dai, dimmelo..per favore.." lo penso, ma non lo dico..lo urlo con tutte le forze, ma solo nella mia mente..lo urlo dentro me, ma non lo sente..allora urlo ancora un po, poi mi arrendo e penso che la prossima volta davvero glielo chiederò, davvero mi concederò quella forza di aprire la bocca e pronunciare le parole, so che non mi dirà no, so che mi sarà vicina, ma penso che se non è più niente come prima, allora forse non ne vale la pena. Come se una carezza data ora mi farebbe vedere veramente la differenza tra le carezze di un tempo e quelle di ora, come se marchiassero indelebilmente questo divario, come se sottolineassero le vicissitudini che ci sono capitate e le sottolineassero a livello emotivo. Razionalmente so che niente è come prima, è di pancia che ancora non riesco a far mio questo cambiamento..evidentemente ne ho paura. Ma le vorrei queste coccole, come quando ero piccola e prima di andare a letto parlavamo sempre un po' e mi accarezzava i capelli, come quando la sera davanti alla tv mi massaggiava i piedi poggiati sulle sue gambe, come quando mi veniva a prendere a scuola e si preoccupava per me, come quando ero malata e mi andava a comprare i fumetti. Ora non è così..ora non viene a trovarmi, ora non mi accarezza, ora non guardiamo la tv insieme, ora se mi ammalo mi devo arrangiare da sola. Non mi coccola più, immersa nel suo mondo, sperduta anche lei su una strada diversa dalla mia, ma ugualmente tortuosa, ci siamo perse di vista nel momento in cui lei ha scoperto il suo male e io cercavo di staccarmi da lei come un'adolescente lotta contro il mondo..io seguivo il mio percorso, lei cercava di proteggermi da quello che aveva intrapreso, non ci comprendevamo, ognuna intenta a proteggere se stessa dall'altra, ci arrabbiavamo e cozzavamo perchè entrambe volevamo capire ma ci chiudevamo per proteggerci. Ci siamo perse per strada, ci siamo divise..ma se ami davvero qualcuno, mai potrai dimenticarlo, puoi far finta che non ci sia, che non ci sia mai stato, ma nel profondo si sa che non è così. Per questo quella voglia di carezze aumenta, perchè so che le potrei avere se solo le chiedessi, ma non ho il coraggio di chiedere..aspetto, aspetto, aspetto ancora..ed ecco, in un giorno inaspettato, tranquillamente, un nodo di quel fardello comincia a cedere, scricchiola leggermente, comincia a sciogliersi e tutto questo in mezzo minuto. Potrebbe sembrare un percorso che richiede ore, giorni e invece in una manciata di secondi quel groppo in gola comincia a salire, non vuole scendere, sa che non deve essere ingoiato, sa che giù, in fondo nello stomaco non c'è posto, sa che se finisse lì poi lo vomiterei come tante altre cose perchè non ce la farei a tenerlo dentro. Non deve fare quella fine, deve salire in bocca, deve essere assaporato nel modo giusto, lo devo sentire, ne devo sentire il sapore che inizialmente può sembrare amaro: sa di tristezza e rabbia, malinconia e solitudine, ma poi comincia a diventare man mano più dolce e sale ancora, fin nella testa, mi fa sentire debole, vulnerabile e arriva agli occhi..scendono le lacrime, non le trattengo,le lascio andare ed è lì che arriva quella carezza tanto attesa: la carezza di una madre che vede la figlia soffrire e non vuole vederla così..mi coccola e io mi stringo a lei. Penso a quello che abbiamo avuto e a quello che ci è stato strappato, a quello che non potrò mai vivere con lei e lei con me..a quello che non le potrò mai confidare, alla strazio nel vedere che non è più come prima, alla rabbia nel non riuscire ad accettarlo..penso al bene che mi vuole e che non mi dimostra, a tutte le carezze che vorrei e che non chiedo, a quelle che lei non mi dà non perchè sia cattiva, ma perchè forse fa male anche a lei accarezzarmi come una volta. Mi chiede perchè piango, ma non le dico il perchè..mi bastano le sue coccole, mi sono mancate e sono proprio come vagamente le ricordavo. Vorrei non finissero mai, vorrei poterle riavere sempre, vorrei, cazzo, vorrei avere di nuovo 12 anni, vedere un'ultima volta com'erano le cose, com'era tutto a quel tempo..ma so che sarebbe inutile, renderebbe solo peggiore il ritorno alla realtà. Allora le dico che le voglio bene, me lo faccio bastare, chiudo gli occhi e mi concedo le ultime carezze, dopo sarò pronta per tornare a combattere contro me stessa o qualunque altra cosa, ora voglio stare ancora un po' qui. " Mi coccoli ancora un po', mamma?" ...penso....
Digli perchè piangi! dilgli cosa ti manca, cosa rimpiangi e VIVI ogni momento che puoi insieme a lei perchè il tempo va, senza sosta, non si ferma e insieme al tempo, inesorabilmente vanno via le persone a cui teniamo! VIVILA!!
RispondiEliminaCiao Ciao!
@ Anonimo: è difficile parlarle e non vorrei farle del male rievocandole luoghi o fatti che non potremo più vivere.. e fa male anche a me il ricordo di tutto ciò. Ma è vero, devo cercare di viverla. Grazie.
RispondiEliminaNon tenerti tutto dentro tesoro, leggo tanta sofferenza nelle tue parole, tanta paura, tanta rabbia, tanta angoscia, tanto dolore, ma anche tanta possibilità di farcela a chiedere aiuto e a esprimere le emozioni con le parole e a sfogarle, NON MERITANO IL TUO CORPO E IL TUO CUORE DI PAGARE!
RispondiEliminaNon chiedere a lei di coccolarti... sii tu a coccolarla per prima... Perchè le cose che perdiamo sono solo quelle che vogliamo perdere. Se hai ancora la possibilità di dare una carezza, non aspettare ancora: sfruttala.
RispondiEliminaPoi, è ovvio, il passato non può tornare... le cose che hai vissuto rimarranno in te e non potranno esserci ancora... Ma potrà esserci qualcosa di nuovo, qualcosa di viderso qualcosa che tu - tu e lei insieme - potrai, potrete creare provando a venirvi di nuovo incontro...
Io non credo che un atto d'amore possa, in qualche modo, far male... perchè tutto ciò che si fa per amore è al di lèà di ogni concezione di "bene" e di "male"...
Ascoltati, prenditi tempo per capire quello che vuoi veramente, e poi lascia che siano le tue emozioni a guidarti... le cose scelte col cuore - e non meramente con la testa - sono quelle che, alla lunga, si rivelano le più azzeccate...
@ Aisling: E' proprio così..sento utte le emozioni che hai elencato e mi pesano e questa pesantezza la sfogo su di me..ed è vero, combatto xkè ce la voglio fare! ti abbarccio forte!
RispondiElimina@ Veggie: La situazione è un po' più complicata di quello che può sembrare, io a volte la coccolo, ma vorrei fosse lei a "prendere l'iniziativa", mi farebbe sentire che c'è, che mi è affianco. Forse il mio errore è che il mio cuore, anche quando lo ascolto, vuole cose che non può avere. Ti stringo forte, Veggie..
Non conosco la tua situazione personle, quindi lungi da me il voler fare infierenze al riguardo, tuttavia, in linea generale, io penso che sia meglio avere un rimpianto che un rimorso. Perciò non lasciarti travolgere dai sentimenti negativi e fai quello che ti senti di fare con tua madre, perchè se lo fai poi le cose potrebbero non andare come vorresti, però potrai sempre dire "bhe, almeno ci ho provato", mente invece se rimani lì e non fai niente, potresti lasciarti sfuggire buone occasioni ed essere poi dilaniata dal pensiero "ma chissà cosa sarebbe cambiato se avessi provato a fare qualcosa".
RispondiEliminaPurtroppo non si può tornare indietro e riavere dodici anni, anche se per certi versi sarebbe bello se fosse possibile, però possiamo fare in modo di conservare ancora dentro di noi qualcosa delle dodocenni che siamo state: la spontaneità, la voglia di sorprenderci, la capacità di credere in cui ci sta intorno, e nella forza dei nostri sentimenti.
ho letto..vuoi un bene dell'anima a tua madre!!
RispondiEliminanon la giudichi la giustifichi sempre..e ne hai un grande rispetto..
magari non fai non dici perchè il tempo è sfuggito e tu vuoi eternizzare ciò che hai perso vivendo di nostalgia e di illusione che nulla è cambiato..
una cosa ho notato..sei molto elegante..l'avevo notato nei post letti..sempre misurata mai estrema
eppure comunichi..
@ Caroljuliette: è vero..vivo di nostaglia, ma in molte cose, non solo per mia madre.. e grazie del complimento..ho cmq anch'io i miei post incazzosi!!ahahah baci
RispondiElimina