21 aprile 2011
Angry blonde
Quella rabbia viscerale che ti fa andare contro il mondo, quella rabbia che ti parte dallo stomaco e che senti salire in gola, la vorresti vomitare tanto è grande, tanto è irruenta. Quella rabbia che ti fa andare avanti, ti fa alzare la mattina che vorresti urlare e sputare al mondo, vorresti prendere a pugni l'esistenza. Si direbbe una rabbia costruttiva, ma è sempre e solo comunque rabbia e a lungo andare ti logora, ti può manipolare come niente se non stai attenta, ti può far credere che risolverai tutto affrontando il mondo con i pugni chiusi. Ti illude, ma alla fine ti ritroverai solo ad essere una persona cinica scontenta di ciò che la circonda. A volte, si, è vero, ti aiuta a non tener dentro tutto, ti aiuta a buttar fuori quello che è da troppo tempo infognato nello stomaco, ti aiuta a sfogarti, ti fa sentire forte...come l'anoressia. In fondo penso siano collegate, almeno nel mio caso è stato così: una rabbia che non sapevo gestire e che tiravo fuori solo così, riuscivo a controllare i miei stai d'animo facendomi del male, vorrei non saperlo più fare..vorrei pensare a me quando mi prende quella rabbia che ti pesa dentro l'anima, come un blocco che non riesci a dissipare, qualcosa di talmente ingombrante e fastidioso che devi PER FORZA far andar via. Vorrei volermi bene in quei momenti, vorrei potermi dire "calmati, ora ti passa, ora puoi fare qualcosa per smaltire questa furia senza ferirti"..ma è qualcosa di incontrollabile, una forza che spinge da dentro, che preme, con forza, come una calca di persone che ti spinge in avanti..e ti convince che anche tu devi andare in quella direzione. Ci vai..sai che è sbagliato, sbagliato per te stessa, ma ci vai comunque..sai che è solo un gesto inutile, non c'è niente di concreto, niente che possa veramente attenuare la rabbia facendoti del male..è solo un modo per prendersi in giro, come pensare di prendere un farmaco che ti guarisce da una malattia e in realtà è solo una caramella. Ma quella forza dentro, quella furia continua a premere sempre più insistente, ti dice "dai, forza, lo sai che dopo ti calmerai, che passerà, che non sentirai più niente, ti annullerai." A costo di non sentirla, son pronta ad annullarmi, a costo di placarla son pronta ad andare avanti, nella ressa, lei lo sa che lo farò, lo sa..lo saprà sempre..a volte potrà anche non riuscirci, ma lo sa..Vuoi il sangue?..Il sangue avrai, stronza!
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What's happening?
RispondiElimina@Veggie: eh, Veggie..non c'è giorno che si possa stare in santa pace!! Ne ho veramente piene le scatole della gente che parla senza sapere che dice!
RispondiEliminabellissimo.. complimenti
RispondiEliminaNon ferirti! Mai! Tu sei più forte di quel qualcosa che vorrebbe dominare su te. Meriti solo di star bene, veramente.
RispondiElimina@ Anonimo1: Grazie..
RispondiEliminaç Anonimo2: cerco di non farlo, ma a volte è molto difficile..ce la metterò tutta x non farmi del male..
So cosa provi per averlo provato io stessa...
RispondiEliminaSicuramente il farsi male è un palliativo, un dolore minore che cerca di "mettere a cuccia" un dolore più grande... ma, soprattutto, un dolore controllabile che si mette a contrapporre ad un dolore incontrollabile. Se ci pensi, tutto quello che viene dall'esterno è, in qualche modo, "incontrollabile". Non possiamo sapere come e quando ci toccherà, e quanto ci farà male. All'inprovviso succede, e ci accorgiamo che è successo, che fa male, e che quel dolore non lo riusciamo a controllare. E questo fa paura. E' qui che scatta la molla dell'autolesionismo: ci si fa male perchè quel dolore che ci facciamo noi stesse è, viceversa, controllabile: decidiamo noi quando e come farcelo, e se ci concentramo sul dolore fisico il dolore emotivo scompare per un po'. Fino a che rimangono i segni. Il problema arriva nel momento in cui ci si rende conto che i 2 dolori non sono esclusivi: il dolore fisico, volontario, non cancella il dolore emotivo anche se lo anestetizza per un po' e, quando il suo effetto finisce, ci troviamo di nuovo di fronte al dolore emotivo, più agli strascichi del dolore fisico (oltre ovviamente alla pericolosità dell'atto in sè...). Per questo penso sia importante imparare e discernere le 2 cose... e ad affrontare un problema alla volta, perchè l'unico modo per mandare via veramente un dolore, è affrontare quel dolore...
ti sono vicino.sappilo.
RispondiElimina@ Veggie: hai proprio ragione, Veggie..maledetto controllo!
RispondiElimina@Anonimo3: :D grazie...
Io per fortuna non ho mai avuto problemi di autolesionismo, però penso che quello che hai scritto sia per certi versi il movente anche nel caso della mia bulimia (ne soffro da diversi anni, anche se da qualche anno ho finalmente cominciato a reagire): personalmente, infatti, molto spesso mi inducevo il vomito non solo se mi ero abbuffata, ma anche se avevo mangiato normalmente, semplicemente perchè magari c'era qualcosa che mi andava storto, qualcuno con cui litigavo, qualche situazione che non mi piaceva, e allora usavo anch'io il dca come comportamento distruttivo-anestetico. Per questo penso che, in ogni caso, quale che sia la forma di autolesionismo (perchè, in fin dei conti, anche il dca è una forma di autolesionismo) bisogna cercare di metterci tutte noi stesse per non farci male, perchè anche se a volte non ce ne accorgiamo siamo uniche e prezione, e dovremmo avere più cura di noi stesse. Magari non si risolve del tutto, ma di certo cercare di non essere troppo severe con noi stesse può essere un importante primo passo!!!!! E si sa che tutte le camminate iniziano sempre col primo passo...
RispondiEliminaUn abbraccione!!!!!!!!!
@ Wolfie: Si, è vero..i DCA sono del vero e proprio autolesionismo, ma come hai detto tu, dobbiamo prenderci cura di noi e dobbiamo avere la forza di iniziare, perchè dobbiamo rendercene conto che, cazzo, noi valiamo!!! Ti abbraccio forte anch'io e ti dò un grande in bocca al lupo per il tuo percorso, sii forte!
RispondiEliminala rabbia..come non conoscerla..l'altro giorno ho fatto questa osservazione..più sputo fuori rabbia più si accumula dentro,come per qualche legge distorta..
RispondiEliminati capita?
per la rabbia ho fatto quel che ho fatto..ma non son riuscita a morire..
se vuoi passa per il mio blog grazie
ilmareinunsecchiovuoto.blogspot.com
@ caroljuliette: io penso che quello che succede a te, come anche a me, sia "normale", in quanto siamo persone molto arrabbiate, ma penso che lo sputar fuori la rabbia sia scollegato dal sentirsi di nuovo arrabbiate, semplicemente perchè noi SIAMO arrabbiate, quindi non è una la conseguenza dell'altra. Forse a te sembra così perchè nel momento in cui ti sfoghi e ti svuoti allora ti senti tranquilla, ma subito dopo ti arrabbi per qualcosa, ma questo non significa che ti arrabbi xkè ti sei sfogata prima, semplicemente ti arrabbi perchè anche se ti sei sfogata, non hai risolto il motivo per cui ti arrabbi, che è dentro di te e per quello, lo so, ci vuole molto lavoro su se stesse per tirarlo fuori..Non so se sono chiara, ma spero di averti dato uno spunto per capire questo lato di te, come di me. Ti abbraccio
RispondiEliminama io non mi svuoto MAI!!butto fuori e dentro si è già accumulato..
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