Forse questo post non avrà senso, forse sembrerà che dico un mare di stronzate, un sacco di contraddizioni, ma non è così, a volte c'è così poco spazio dentro me, che preferisco stare a digiuno e sentire la felicità di un attimo vissuto, che riempirmi la pancia e non sentire niente. Preferisco vivere di un'emozione che di cibo, preferisco vomitare un piatto di pasta, piuttosto che negarmi un momento di serenità durante la giornata. Non è più questione di essere arrabbiata o triste o delusa, sembra faccia parte di me, quella spinta che mi nasce dallo stomaco ogni volta che qualcosa va bene o male, ormai non ha più importanza. Sembra non mi voglia abbandonare, sembra che io non la voglia abbandonare, sembra che mi stia sempre affianco, sembra che mi tenga per mano, quasi a rassicurarmi che comunque lei c'è. Ed è vero, c'è sempre, ogni istante che ho vissuto e che vivrò, è una croce che mi sono caricata appresso, che stia bene o male, che sia felice o arrabbiata, è sempre lì a riempire quello che ho dentro, non c'è spazio per altro, ci sono solo emozioni e belle o brutte che siano, il risultato è sempre quello: se si aggiunge dell'altro, qualcosa deve andar via e quel qualcosa è inevitabilmente il cibo. Forse non sono capace di vivere in modo giusto le emozioni, forse sono troppo sensibile e le vivo troppo intensamente, le faccio talmente mie, talmente "vitali" che mi bastano quelle per andare avanti. So già tutto, so com'è, come potrebbe essere, so cosa succede, quello a cui vado incontro. Conosco il significato di ogni mal di testa, di ogni momento di debolezza o di ogni istante in cui a volte mi sento come se il pavimento mi mancasse da sotto i piedi, conosco l'esatto istante in cui decido che andrò a vomitare ed è una di quelle volte in cui non mi fermerò, in cui mi annullerò pur di farlo e non sentire il senso di colpa, la pesantezza perchè sono troppo piena di qualcosa oltre le emozioni. Ormai non ha più importanza cosa sia, se sono triste, vomito, se sono arrabbiata, vomito, se sono felice vomito, se sono qualsiasi cosa, la fine è sempre quella. Sarò cinica, superficiale, ma anche quando stavo bene, alla fine il pensiero era sempre lì, girava comunque intorno all'anoressia, al peso e a tutte queste stronzate, quindi pensarci per pensarci tanto vale..
So che è sbagliato, so che non è sano, so che mi faccio male, ma forse è l'unico modo per stare un po' più tranquilla. Forse semplicemente non me ne frega un cazzo se vado a ficcare la testa nel cesso per vomitare, forse non me ne frega quanto faccia male tagliarmi, alla fine lo faccio per questo, no? Per sentire qualcosa, per sfogarmi, per vedere che mi posso far male, per farlo e basta, perchè sono così. A volte sento che c'è qualcosa in me, qualcosa di così forte che qualsiasi cosa succeda ci posso star male, ok, ma alla fine c'è come una sorta di istinto di sopravvivenza che mi spinge da solo a rialzarmi, come se mi venisse naturale, come se qualcosa dentro me abbia sempre la forza di stare a galla, di venirne fuori. Prima lo ignoravo, mi spingevo da sola a fondo, ora non voglio più farlo, voglio fare le cose che mi rendono felice e se questo significa che se un giorno sono contenta, non c'è spazio per un piatto di spaghetti, cosa me ne frega, alla fine? Mi sto arrendendo? Va bene, ok, hai vinto tu, tanto vincerai sempre tu, questo è il mio compromesso: ti permetto di portarmi in bagno, di non farmi mangiare, di sentire la fame, d'altra parte io sento le emozioni, sento la felicità e soprattutto non mi faccio fuori, mi godo gli istanti facendo quello che voglio io, senza sentirmi in colpa se sono felice, senza pensare se sto compiacendo o meno gli altri. Voglio vedere cosa succede così, forse è così che deve andare, forse è l'unico modo per godermela un po' questa vita, l'unico modo in cui sono capace di viverla.
Non sei cinica e superficiale... non mi sembrano proprio i discorsi che una persona cinica e superficiale sarebbe capace di fare... mi sembrano semmai piuttosto molto discorsi che non sei tu a fare, ma che ti mette in testa la malattia... Perchè, Alis, guardiamo le cose come stanno: con una malattia non ci sono compromessi, e quando ci sei dentro ti possono sembrare normali cose che quando ne esci capisci come fossero assurde... Ma non dipende da te, è biologico, dipende solo dal fatto che in questo momento la malattia è anche parte di te... Ma se lo è adesso, non significa assolutamente che sarà così per sempre. Se dici che anche quando stavi bene il pensiero ti girava intorno all'anoressia, vuol dire che già non stavi più bene... perchè non dirmi che stare bene è avere pensieri fissi su corpo/cibo/peso... è un'offesa alla tua intelligenza se dici una cosa del genere. L'anoressia è indubbiamente un'eccezionale strategia di coping, tanto efficace che può parere davvero una soluzione. Ma non lo è. E' il problema. Ma non lo vedi quando ci sei dentro, lo vedi da fuori. Fai un passo oltre il cerchio che ti sei disegnata intorno ai piedi. E' così tanto meglio, qua fuori.
RispondiEliminati illudi di sentire la felicità, e credimi ti stai facendo anche fuori mentre permetti all'anoressia di essere l'ombra che controlla la tua vita...
RispondiElimina"Semplice ti apparirà la vita tutta, quando avrai superato degnamente la tua ombra."
ciao ciao
@ Veggie: forse hai ragione, forse è lei che nonostante tutto mi controlla, ma questa volta non credo sia così, sento che riesco a essere felice anche se so che sta al mio fianco..devo provare così, devo provare ad accettarlo come un mio limite, forse è il modo per andare avanti, forse ognuno ha il suo modo di combattere e questo è il mio, concedendole un po' e accettare che sia così. Ti abbraccio forte forte.
RispondiElimina@ Anonimo: come ho detto anche a Veggie, stavolta non è lei che comanda, è una specie di accordo, una sorta di accettazione in modo che convivendoci non mi condizioni in tutto e per tutto, sarà normale o no, giusto o sbagliato per ora non mi importa, mi sta bene così, è un equilibrio che per ora mi va di fare. E la vita non è cmq semplice, con o senza ombre, tanto vale viverla x quello che si può, giusto?
forse è giusto accettarla al tuo fianco, forse è giusto lasciare che ogni tanto prenda il comando, forse è giusto che qualche volta ti trascini in bagno e ti ficchi la testa nel cesso, forse è giusto che condizioni la tua vita e forse anche quella delle persone che ti sono vicine e che ti vogliono bene. forse è il giusto compromesso, accettarla. In fin dei conti in questa vita prima o poi si accetta tutto, rimanendo in tema tutto viene "metabolizzato". In mezzo a tanti "forse" l'unica certezza è il cambiamento. Mi auguro, dal profondo del cuore, che muoverai i tuoi passi nella giusta direzione! e come canta il grande liga: "ci è concessa solo una vita soddisfatti o no qua non rimborsano mai.."
RispondiEliminati voglio bene..
ciao ciao
I limiti sono solo quelli che tu per prima t'imponi. Non credere di averne, e non ne avrai... non bloccarti da sola, non toglierti opportunità da sola, puoi arrivare molto più lontano di quello che credi se solo tiri fuori un po' più di fiducia in te stessa...
RispondiEliminaTi abbraccio forte forte anch'io...