2 luglio 2011

Oggi non ho tempo..oggi voglio stare spento..

Oggi è uno di quei giorni da non rivivere..uno di quei giorni in cui penso che mai e poi mai potrò più risalire, in cui tutto mi opprime, mi schiaccia e mi soffoca come mai penso sia successo. Oggi è uno di quei giorni che dura da troppi giorni, uno di quei giorni fatto da infinite ore che si susseguono senza sosta, scanditi dalla notte e dal giorno, dal sorgere del sole e dal chiarore della luna che però non servono a distinguere il lunedì dal martedì o il sabato dalla domenica. Tutto è uguale, la notte è notte e il giorno è ugualmente notte..è talmente buio che il sole lo scambio per la luna e il mio cuore è così pesante che non riesce a vedere il cielo azzurro di fine giugno. Il mio animo è così triste che tutto è grigio come fosse una cupa giornata di novembre, in quell'ora del pomeriggio dove ormai è quasi notte ma il cielo non è proprio buio da poter vedere le stelle, è grigio, tetro e così offuscato che sembra ti stia ad un centimetro dalla testa. Oggi è un brutto giorno, un pessimo giorno..di quelli che mi sento morire dentro e il freddo mi ghiaccia le ossa anche se fuori ci sono 30 gradi. Oggi è un giorno come ieri e come domani in cui le lacrime non si contano e non si consumano mai. Il peso che mi affonda non si placa e non so come farlo alleggerire almeno un po'. Oggi è un giorno in cui mi sento così pesante dentro che non riesco a mandar giù niente, in cui la mia mente è talmente lontana e confusa che non manda impulsi al mio corpo se non quello di piangere e piangere. Il letto è l'unica possibilità che prendo in considerazione, perchè fuori fa troppa paura e troppo dolore..fa troppo male uscire e affrontare il mondo, perchè aldilà di quelle mura avrei bisogno di troppa forza per fare anche solo un passo verso una qualsiasi meta, la forza l'ho finita, esaurita in una della ultime lacrime, è troppo fievole per risalire verso il cuore e dargli la forza di combattere contro la vita o i pensierei che mi vogliono affondare, contro il mio farmi male inesorabile, sbagliato e meschino che mi distrugge ancora di più. Ma non basta mai, ho la strana abitudine di aggiungermi dolore al dolore, il paradosso di farmi male più sto male..ma come si fa a risalire? Non lo ricordo più..sembra così difficile e lontano riuscirci, così impossibile..Ancora devo toccare il fondo per risalire? Mi sento una morsa forte forte nel petto, un dolore insostenibile..ho la sola sensazione che abbandonarmi sarebbe la miglior cosa, certo la più facile e vigliacca, ma quando non si hanno più le forze, cosa rimane?
Oggi è un giorno che vorrei non rivivere mai, oggi è un giorno che il petto me lo sento talmente schiacciato che non capisco come faccia a respirare, oggi è un giorno di quelli dove i miei unici sfoghi sono i più sbagliati: quelli che uso per scacciare il dolore che ho dentro, quelli dove combatto contro me stessa cercando una tranquillità che non dura neanche più un secondo: come una dose per il tossico che a lungo andare non basta mai, oggi la lama non sembra abbastanza affilata e il vomito non sufficiente a farmi svuotare di questa angoscia. Oggi è uno di quei giorni orribili in cui non credo nella vita o nella felicità o nella pace, vorrei solo sfogare questo peso da dentro..in qualsiasi modo, basta che se ne vada, qualsiasi modo purchè mi lasci in pace, qualsiasi modo pur di poter dire ok, ce la posso fare. Come si fa? Se mi guardo dentro vedo solo buio, un enorme voragine buia, non fa paura, ormai la conosco, ma fa male..tanto male..vorrei mandar via questo male.
Oggi è un giorno da non vivere, da star spenti che tanto tutto è inutile..ho tanto freddo dentro..

5 commenti:

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  2. ti voglio un bene infinito

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  3. posso solo dirti che capisco perfettamente l'angoscia che vivi..a volte non si riesce nemmeno a piangere..e con i pugni afferri..IL NULLA..
    ti sono vicina

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  4. capisco la mancanza di un sorriso...

    ciao ciao!

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  5. Purtroppo in un percorso di ricovero è inevitabile trovare dei blocchi, di tanto in tanto, e ricadere…
    Le ricadute ci sono spesso. Io stessa ne sono l’esempio più evidente. E non c’è niente di male, niente di sbagliato in questo. Le ricadute sono parte integrante del percorso di ricovero. Davvero.
    E allora, mi dirai tu, come venirne a capo e rialzarsi?
    Punto n°1: Impara a non sentirti frustrata o arrabbiata con te stessa se ti capita di riadottare alcuni comportamenti disfunzionali: sei umana, la perfezione non esiste. Ogni tanto ricadere capita, e va bene. Va davvero bene. Te lo assicuro.
    Punto n°2: Tieni sempre presente il fatto che se hai una ricaduta, ciò non significa che sei tornata al punto di partenza. Ogni progresso che hai fatto, ogni piccola cosa che sei riuscita a conquistare, non svanisce solo perché c’è stata una ricaduta, ma rimane sempre a costituire il tuo background. Tutti i tuoi progressi NON sono negati, NON sono mandati a puttane dalla ricaduta. Anzi, puoi utilizzarli come basi per ripartire nel tuo processo di ricovero, in maniera tale da prendere consapevolezza di quello che ti ha fatto ricadere, imparando così ad evitarlo. Imparando a stare più attenta. Usa i tuoi progressi. Ti porteranno esattamente dove vuoi arrivare. Potrà volerci molto tempo. Potrà essere dannatamente difficile. Ma ci arriverai. Le cose contro cui stai combattendo si riveleranno alla fine le più remunerative. La tua vita è IMPORTANTE, e tu stai combattendo per la salute e per la felicità, adesso… e quando raggiungerai la meta… sarà fantastico.
    Punto n°3: Non arrenderti. Trova il coraggio e la forza di rialzarti anche se la caduta è stata brutta. Se hai bisogno d’aiuto, non vergognarti a chiederlo. Avere l’umiltà di ammettere di essere in difficoltà è segno di vera intelligenza e maturità. Certe volte rialzarsi sarà particolarmente duro, ma non mollare. Ne vale la pena, alla fine. Perché la fine può essere il tuo nuovo inizio.
    Ti abbraccio forte…

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